Un mulino di rara bellezza
09 Aprile 2015 | Mulini, SentieriUn raro impianto a ruota interna, ritrovato in una valle nascosta.
Il mulino non è solo un edificio: è il simbolo di una civiltà ormai in larga misura tramontata.
Di qui passava la gran parte del raccolto: grano, granoturco, castagne…
Edifici in perfetto equilibrio con la natura, perché da essa dipendevano: il corso d’acqua doveva essere plasmato, con dighe, canali e paratoie, per azionare la ruota.
Ogni tanto però, capita di ritrovare dei manufatti dimenticati, ognuno con interessanti particolarità rispetto all’impianto “tipico”.
Un mulino particolare si trova in comune di Varese Ligure, nascosto in una valle remota.
Da fuori è un edificio come tanti altri. Un portone in legno, socchiuso e al di là... una stanza sospesa nel tempo: sotto una volta “a padiglione”, ancora intatti e al loro posto, le macine, le tramogge, i bancali… ma la ruota dov’è?
Beh, i costruttori decisero di proteggere il meccanismo di azionamento del mulino in un modo ingegnoso: una stretta stanza, simile ad una grotta, quasi invisibile dall’esterno, ospita la grande ruota in legno e ferro.
In questo modo la ruota e gli elementi di trasmissione erano protetti dalle intemperie: quanti mugnai (proprietari di impianti meno ingegnosi) ricordano le difficoltà, in inverno, dovute al maltempo e al ghiaccio che avvolgeva la ruota!
L’acqua entrava passando sotto la scala di accesso al piano superiore, attraversando due belle volte in pietra. Anche il tronco scavato che portava l’acqua alla ruota è ancora al suo posto.
Sorpresa dopo sorpresa, lungo il canale si trova un altro mulino, con la più tradizionale ruota esterna.
Insomma, un luogo magico, davvero da vedere!
Vi interessa visitare il mulino? Allora potete partecipare a questa escursione:
http://www.trekkingtaroceno.it/un-borgo-rotondo-un-villaggio-perduto-e-due-mulini-ritrovati/
Commenti
In realtà anche in Val Noveglia esisteva, sino a poco tempo fa, un mulino con ruota interna. La copertura della ruota era una sorta di "optional" al mulino. Chiaramente veniva realizzata prima la stanza delle macine con la ruota esterna "a cassette" o con le ruote interne "a cucchiai" sotto alle macine. Dopo di che, se gli affari andavano bene, il mulino veniva ampliato in diversi modi: un'altra stanza per le macine, un ricovero per i cavalli e i muli, un piano in più per l'abitazione del mugnaio e, a volte, la copertura della ruota e delle canalizzazioni.
Come tutte le architetture rurali, anche i mulini erano edifici in continua trasformazione, secondo le possibilità e l'ingegno dei proprietari!
Una curiosità... la ruota celata all'interno dell'edificio è atipica per la nostra zona, quindi la domanda che nasce spontanea è: "Ma a Varese Ligure erano solo più furbi a preservare la ruota dalle intemperie o erano i nostri mugnai ad essere sprovveduti?".